Chi sono
Scopri di più su di me
Sono Alessandro Perotti, Urologo e Andrologo.
Laurea 110/110 in Medicina e Chirurgia presso Università degli Studi di Torino, Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università di Pisa 110/110 con Lode, Master universitario di II livello in Chirurgia andrologia e Disforia di Genere presso l’Università di Trieste.
Nel dettaglio
Nel 2017 ho conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino, con la votazione di 110/110 discutendo una tesi dal titolo “Introduzione della checklist operatoria nella resezione transuretrale del tumore di vescica. Quale impatto sui risultati oncologici?”.
Fin dai primi anni dell’Università mi sono appassionato profondamente alla Chirurgia, decidendo di dedicarmi all’Urologia. Ho frequentato la Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università di Pisa, appassionandomi alla Chirurgia urologica e dedicandomi in particolar modo alla Chirurgia ricostruttiva urogenitale e andrologica.
Ho conseguito la Specializzazione in Urologia con votazione 110/110 e lode.
Ho inoltre conseguito il Master universitario di II livello in Chirurgia andrologica e Disforia di Genere presso l’Università di Trieste.
Attualmente sono Dirigente Medico presso la Clinica Universitaria Urologica dell’Ospedale Cisanello di Pisa.
Da settembre 2023 sono il referente ad interim della Day Surgery urologica e della chirurgia ambulatoriale urologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.
A marzo 2023 ho ricevuto la nomina a “Cultore della materia” per il Settore Scientifico Disciplinare MED/24 Urologia nel triennio accademico 2022-2025 per la commissione d’esame di Urologia nel Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa.
Da novembre 2023 rivesto il ruolo di Docente presso il Master di II livello in Chirurgia Andrologica e Ricostruttiva dell’Università di Pisa.
UROLOGIA
Scopriamo insieme le principali patologie e i trattamenti chirurgici ad esse associate.
Stenosi dell'uretra
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È più frequente nel maschio, mentre è molto rara nella donna. La stenosi dell’uretra impedisce un adeguato svuotamento vescicale provocando, se non trattata, danni vescicali e renali.
Trattamenti chirurgici
- Uretroplastica con mucosa buccale: in caso di stenosi uretrali complesse o recidive, è necessario eseguire un intervento chirugico di uretroplastica, utilizzando un innesto di mucosa buccale, al momento il tessuto più adeguato esistente per riparare un’uretra danneggiata.
- Uretrotomia endoscopica: intervento indicato in caso di stenosi brevi e non recidive; attraverso l’uretra viene introdotto uno strumento fino alla sede della stenosi, che sotto visione viene incisa utilizzando una lama fredda, oppure tramite una fibra laser.
Tumore della vescica
Il tumore della vescica si forma a seguito della trasformazione in senso maligno delle cellule che rivestono la superficie interna della vescica stessa.
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È una delle neoplasie urologiche più comuni, diffusa tra i fumatori ma non solo. Si tratta di un tumore che, se riscontrato in fase iniziale, può essere asportato agevolmente con un intervento endoscopico (senza tagli sulla cute).
Trattamenti chirurgici
- TURB: l’intervento di TURB viene eseguito mediante l’introduzione di un resettore attraverso l’uretra, fino in vescica: qui mediante un’ansa elettrica oppure mediante una fibra laser, è possibile asportare una o più neoplasie vescicali, che verranno poi sottoposte a esame istologico.
- Cistectomia robotica: nei casi più gravi o a rischio può essere necessario eseguire un’asportazione della vescica. Anche questo tipo di intervento, che fino a pochi anni fa veniva eseguito con tecnica “a cielo aperto”, con inevitabili maggiori complicanze e più lento recupero, oggi viene eseguito mediante la chirurgia robotica mininvasiva: attraverso delle piccole incisioni sull’addome vengono inseriti gli strumenti robotici ed asportata l’intera vescica. Essa può poi essere ricostruita utilizzando un segmento di intestino, oppure l’urina può essere convogliata all’esterno utilizzando una piccola porzione di intestino all’interno di un sacchetto piatto e discreto aderente alla cute.
Ipertrofia prostatica benigna
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L’ingrandimento della prostata è un’evoluzione naturale della ghiandola che si manifesta in tutti gli uomini all’avanzare dell’età. L’ipertrofia prostatica benigna si sviluppa con caratteristiche (forma, volume, progressione) molto diverse da soggetto a soggetto, e queste differenze devono essere tenute in considerazione per consigliare a ogni paziente il trattamento più adeguato.
Trattamenti chirurgici
- HoLEP: si tratta di un’enucleazione (asportazione completa dell’adenoma prostatico) endoscopica, ovvero senza tagli sull’addome, utilizzando il laser ad Holmio, il più efficace per questo tipo di chirurgia.
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Rezūm: il trattamento che utilizza il vapore acqueo mediante il sistema Rezūm viene utilizzato per la riduzione della sintomatologia urinaria legata all’ipertrofia prostatica benigna nei pazienti che desiderano interrompere la terapia medica e gli effetti collaterali ad essa connessi, ma non sono ancora pronti per un intervento chirurgico, o desiderano preservare l’eiaculazione.
- TPLA: L’ablazione laser interstiziale transperineale ecoguidata è una metodica innovativa che viene utilizzata per trattare i sintomi legati all’ipertrofia prostatica benigna. Il volume prostatico viene ridotto utilizzando uno specifico laser a diodo. Due o più fibre laser (a seconda delle dimensioni della prostata) vengono inserite nell’adenoma prostatico mediante dei sottili aghi che dal perineo arrivano alla prostata, posizionati sotto controllo ecografico e in anestesia locale.
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TURP: è l’intervento endoscopico tradizionale di asportazione dell’adenoma prostatico. Attraverso l’uretra viene inserito un resettore e mediante un’ansa monopolare o bipolare la porzione eccedente di prostata viene asportata.
Tumore della prostata
Il tumore della prostata è il tumore più comune tra gli uomini. Il rischio è direttamente correlato all’età: dopo i 50 anni aumenta progressivamente, e a 80 anni di età 1 uomo su due presenta cellule tumorali a livello della prostata.
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Il tumore alla prostata cresce in genere lentamente, e presenta un tasso di sopravvivenza a 5 anni superiore al 95%. Esistono tuttavia anche forme più aggressive, nelle quali le cellule tumorali crescono molto rapidamente.
Trattamenti chirurgici
- RARP: la tecnica gold standard attuale per l’asportazione della ghiandola prostatica dopo diagnosi di tumore della prostata è quella robotica mini-invasiva: mediante delle piccole incisioni sull’addome vengono inseriti all’interno dell’addome gli strumenti robotici che consentono di asportare la prostata ed anche i linfonodi.
Tumore del rene
Il cancro del rene è un tumore che si origina dalla proliferazione incontrollata di cellule renali.
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Trattamenti chirurgici
La chirurgia delle neoplasie renali si avvale dell’innovativo sistema robotico: attraverso delle piccole incisioni sull’addome vengono inseriti gli strumenti robotici mediante i quali viene asportato, a seconda dei casi, solo il tumore renale preservando quindi l’organo, oppure l’intero rene.
Tumore del testicolo
Il cancro del testicolo è un tumore maschile in cui le cellule tumorali si formano a partire dai tessuti di uno o di entrambi i testicoli. A differenza di altri tumori, colpisce più frequentemente la popolazione giovanile.
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Si tratta infatti del tumore più diffuso nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni, mentre è molto raro che si manifesti dopo i 60 anni.
Trattamenti chirurgici
Il trattamento chirurgico dei tumori del testicolo prevede l’asportazione non solo del testicolo ma anche del suo funicolo spermatico. Viene quindi eseguita una piccola incisione inguinale attraverso la quale vengono asportati questi due organi. In casi dubbi è possibile eseguire una biopsia della neoformazione sospetta ed asportarla senza rimuovere l’intero testicolo (chirurgia testis sparing).
In caso di necessità di asportazione del testicolo è possibile posizionare una protesi di silicone per preservare le caratteristiche estetiche della borsa scrotale.
Tumore del pene
Il tumore del pene è un tumore maligno raro ma che è in grado di proliferare rapidamente e metastatizzare con facilità.
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Può apparire in forme diverse (ulcerazione, aspetto simil-verrucoso, ecc.), pertanto è fondamentale controllare ed eseguire una biopsia di eventuali lesioni sospette.
Trattamenti chirurgici
In caso di tumori di piccole dimensioni è possibile eseguire una chirurgia conservativa asportando soltanto la lesione tumorale ed assicurandosi che i margini chirurgici siano liberi da malattia.
In caso di tumori estesi è fondamentale essere oncologicamente radicali, asportando una porzione del pene oppure l’intero organo e i linfonodi inguinali. In caso di asportazione parziale viene eseguita una glanduloplastica per restituire al pene un adeguato aspetto estetico.
Infezione delle vie urinarie
Le infezioni delle vie urinarie si verificano quando i batteri penetrano e colonizzano delle porzioni delle vie urinarie.
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Più frequentemente questo tipo di infezioni interessa le basse vie urinarie, cioè l’uretra (uretrite) e la vescica (cistite). Se non vengono adeguatamente curate possono tuttavia diffondersi all’apparato urinario superiore dando un’infezione renale (pielonefrite), che è decisamente più grave.
Incontinenza urinaria
Si tratta di una perdita involontaria di urine, che può avvenire per un’inefficienza del pavimento pelvico oppure per una iperattività della vescica, o entrambe.
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Distinguere i vari tipi di incontinenza è fondamentale per trovare la terapia più corretta per ogni paziente. A seconda della tipologia di incontinenza urinaria, è possibile individuare un trattamento medico, oppure chirurgico.
Trattamenti chirurgici
La chirurgia dell’incontinenza urinaria ha ottimi risultati e consente di non dover assumere farmaci cronicamente per trattarla. Attraverso un intervento chirurgico estremamente poco invasivo si possono posizionare delle benderelle sintetiche oppure autologhe, fisse oppure modulabili come il Reemex System.
Nelle incontinenze molto gravi è possibile posizionare uno sfintere artificiale, semplice da utilizzare.
Prostatite
La prostatite è un’infiammazione a carico della ghiandola prostatica. Si può trattare di una prostatite acuta batterica, che tuttavia è piuttosto rara, oppure di una prostatite abatterica.
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Spesso tuttavia viene confusa con una prostatite quella che invece è la “sindrome dolorosa del pavimento pelvico”, che ha una sintomatologia simile, ma terapie completamente differenti.
Calcolosi urinaria
Presenza di calcoli all’interno della via urinaria: rene, uretere, vescica, uretra.
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Trattamenti chirurgici
A seconda delle dimensioni, del numero e della posizione dei calcoli, essi possono essere rimossi attraverso un intervento chirurgico endoscopico che prevede la frammentazione con energia laser, oppure con la metodica mininvasiva di PCNL che utilizza invece un sistema a ultrasuoni. In caso di calcoli renali molto grandi e complessi si utilizzano entrambe le tecniche in contemporanea (ECIRS).
ANDROLOGIA
Scopriamo insieme le principali patologie e i trattamenti chirurgici ad esse associate.
Disfunzione erettile
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Una diagnosi accurata di disfunzione erettile si basa sempre su un accurato esame obiettivo e su una scrupolosa anamnesi, e talvolta può essere necessario eseguire alcuni ulteriori esami di approfondimento.
Trattamenti chirurgici
La maggior parte delle volte è sufficiente un’adeguata terapia per risolvere una disfunzione erettile. Nei casi in cui la patologia sia grave e non responsiva alle terapie, può essere necessario ricorrere all’impianto di una protesi peniena, che permette di risolvere l’impotenza con risultati eccellenti.
L’impianto di una protesi peniena è indispensabile per avere rapporti sessuali quanto tutte le altre terapie (onde d’urto, PRP, farmaci PDE5-i, prostaglandine intracavernose), hanno fallito.
Le protesi possono essere semirigide o gonfiabili, e vengono inserite mediante una piccola incisione sullo scroto di circa due centimetri.
Varicocele
Il varicocele consiste nella dilatazione delle vene spermatiche. Questa condizione è estremamente diffusa nei giovani e può portare a infertilità.
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Trattamenti chirurgici
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Correzione del varicocele
Eseguo la correzione del varicocele con scleroembolizzazione retrograda secondo Tauber, con scleroembolizzazione anterograda, oppure con tecnica classica di legatura microchirurgica dei vasi.
La scleroembolizzazione prevede, attraverso tecniche diverse, di iniettare una sostanza che chiude le vene spermatiche ectasiche, portando quindi a una risoluzione del varicocele.
Idrocele
L’idrocele è un accumulo di liquido all’interno dello scroto, attorno a un testicolo o a entrambi i testicoli. Le cause di idrocele variano a seconda dell’età.
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Nei soggetti adulti, può dipendere da: una riapertura del dotto peritoneo-vaginale, un’infiammazione dei testicoli, o più raramente dalla presenza di un tumore al testicolo. L’esame obiettivo, l’anamnesi e l’ecografia consentono di porre una corretta diagnosi. La terapia varia a seconda della gravità dei sintomi.
Spermatocele
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La neoformazione può essere molto piccola, ma può accrescersi fino ad arrivare a essere molto voluminosa. La soluzione prevede l’asportazione chirurgica, mediante una piccola incisione a livello dello scroto.
Pene curvo congenito e acquisito o malattia di La Peyronie
Il pene curvo “congenito” è una patologia dovuta alla difformità nello sviluppo dei corpi cavernosi contraddistinta dall’apparente normalità del pene flaccido, mentre compare una curvatura in fase erettile, che può essere dorsale, laterale o ventrale.
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L’entità della curvatura può variare da una minima alterazione di tipo estetico fino a determinare una forte problematica nella penetrazione, con conseguenze di carattere psicologico. Spesso infatti è questo malessere che induce il paziente ad effettuare una visita andrologica e a richiedere un intervento di corporoplastica.
La malattia di La Peyronie o “Induratio Penis Plastica” è una patologia acquisita della tonaca albuginea del pene che porta alla formazione di una o più “placche”, che determinano un’incurvamento del pene in fase erettile, con erezioni dolorose, o una disfunzione erettile più o meno marcata.
È importante dal punto di vista diagnostico effettuare un’ecocolordoppler penieno dinamico per studiare le caratteristiche della placca stessa e anche la fase dinamica – vascolare dell’erezione.
Trattamenti chirurgici
La corporoplastica è l’intervento che consente di correggere la curvatura del pene, che può essere congenita o acquisita. A seconda del tipo di curvatura, della sua patogenesi e delle caratteristiche di ogni paziente, eseguo una corporoplastica con tecnica Nesbit, di Yachia, oppure con patch di mucosa orale.
Eiaculazione precoce
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È una disfunzione sessuale estremamente diffusa.
Fimosi
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Può essere congenita oppure manifestarsi a seguito di traumatismi o infezioni/infiammazioni. La fimosi impedisce o rende difficoltoso scoprire il glande, rendendo dolorosi non solo i rapporti sessuali, ma anche la semplice erezione. Nei casi più gravi può esservi anche difficoltà alla minzione.
Trattamenti chirurgici
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Circoncisione/postectomia
In caso di fimosi (difficoltà o impossibilità a scoprire il glande), si esegue l’asportazione completa del prepuzio, oppure l’asportazione solo dell’anello fimotico (circoncisione di minima).
Frenulo breve
Il frenulo breve è una condizione anatomica in cui il frenulo del glande (cioè quella lamina di tessuto che unisce il glande al prepuzio) appare più breve rispetto alla norma.
Pene sepolto
La sindrome del pene sepolto è una condizione per la quale il pene risulta parzialmente o completamente “affondato” dalla cute dell’addome/inguine.
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A differenza del micropene, generalmente il pene nascosto presenta una lunghezza normale, ma sembra più piccolo, in quanto una sua parte si trova sotto la cute.
DISFORIA DI GENERE
Scopriamo insieme le principali patologie e i trattamenti chirurgici ad esse associate.
Disforia di genere
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Trattamenti chirurgici
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Vaginoplastica
Nella donna transgender: conversione chirurgica dei genitali da maschili a femminili
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Falloplastica
Nell’uomo transgender: neofallo con tecnica di Pryor (lembo addominale peduncolato) oppure metoidioplastica con ricostruzione dell’uretra.
Posizionamento di protesi peniena semirigida o gonfiabile e inserzione di protesi testicolari.
Glanduloplastica su neofallo con innesto cutaneo al fine di creare la forma estetica del glande dopo l’intervento di falloplastica.
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